archivio Orioles

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riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
La Catena di San Libero
27 aprile 2004 n. 228
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Democrazia. Una foto di dieci anni fa. Una lunghissima fila di uomini e
donne, tutti neri, che si snoda serpeggiando per la campagna. Cento,
duecento persone, ma ce ne saranno ancora. Sorridono con compostezza,
quasi solenni; qua e la', nella fila, una donna ha un bambino in
braccio o lo porta per mano. Alla lontana estremita' della fila,
intravvedi una baracca: e' il seggio elettorale. E' la', dopo ore di
fila e decenni di dolore, che tutte quelle creature convergono: le
elezioni. Sono le prime di quel Paese, l'estremo pezzo d'Africa, dove i
bianchi frustavano e i neri vivevano schiavi non in tempi lontani, ma
fino a dieci anni fa.
Hitler, Stalin, e il Bianco in Africa: tutt'e tre hanno fatto lager, ma
solo i primi due sono ricordati. Eppure non furono i soli orribili: nel
Congo, almeno un milione di persone (al tempo di re Leopoldo, che da
noi si chiamava Belle Epoque) furono mutilate o uccise perche' non
ubbidivano abbastanza in fretta. L'uscita da questo orrore, che avrebbe
dovuto essere - razionalmente - un bagno di sangue, avvenne invece
abbastanza ordinatamente e civilmente: i capi dei neri oppressi, il
vescovo Tutu e il comunista Mandela in testa, decisero che non
occorreva vendetta: bastava la verita'. A uno a uno, i peggiori
bianchi, i capi della polizia antisommossa, i politicanti, sfilarono
davanti al popolo, ammisero i loro crimini e se andarono a testa bassa
ma illesi.
Tutu e Mandela sono gli unici al mondo a poter oggi dire "esportiamo la
democrazia". Loro non sparerebbero sulla folla palestinese o irachena,
ne' ruberebbero acqua o petrolio ne' proclamerebbero "Got mit Uns". Si
siederebbero pazientemente ad aspettare. E alla fine, probabilmente,
otterrebbero una pace.
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Lupara. Don Mommo "Coppola" Ariello, sindaco di San Fucile
d'Aspromonte, ha dichiarato ieri alla Gazzetta del Sud che uno di
questi giorni tirera' una luparata al sindaco del vicino comune di
Gazza, Arafa'. "Avevo promesso al Prefetto di non farlo - ha precisato
don Coppola - ma ora ho cambiato idea.
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Scienziati. Buffo appello di Rita Levi Montalcini, Margherita Hack e
altri scienziati italiani per dire che non e' una buona idea eliminare
lo studio di Darwin dalle scuole, che la scienza con la politica (e la
religione) non c'entra, che in fondo bisogna pur insegnare qualcosa ai
ragazzi oltre al catechismo. E' buffo perche' di solito appelli del
genere si fanno in Arabia Saudita o in Paraguay e si fanno al massimo
nell'ottocento. Invece qua i poveri Montalcini, Hack, Diderot e Galilei
stavolta sono costretti a fare appelli del genere in un paese europeo,
e nell'anno di grazia duemila e passa. Ehi! Qui qualcuno ha scritto
Anno di Grazia con le minuscole! Un luterano, scommetto: chiama
l'Inquisizione! (E gli scienziati, Eminenza? Niente, bastera' fargli
vedere gli strumenti e vedrete come rinnegheranno la terra attorno al
sole, il razionalismo e pure quel tizio la', come si chiama? Quello che
mi fa discendere dalle scimmie, accidenti).
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L'Italia e' l'unico paese occidentale in cui siano costretti allo
sciopero il medico di famiglia e il magistrato.
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Sicilia 1. Chi paga. Come sempre accade in tempo d'elezioni, i capi del
centrosinistra siciliano sono impegnati alacremente a far vincere
Berlusconi. Se infatti Berlusconi non vincesse in Sicilia, correrebbe
il rischio di perdere sul piano nazionale: alle ultime politiche, ad
esempio, i suoi sessantuno deputati siciliani hanno fatto la
differenza.
Per questo motivo, Berlusconi ha stanziato una somma per corrompere i
dirigenti del centrosinistra siciliano. I quali ogni volta presentano i
candidati piu' improbabili e piu' perdenti per permettere al loro
padrone di vincere a mani basse le elezioni. Cosi' hanno via via
candidato Cecchi Gori (industriale toscano), Cocilovo (sindacalista
venduto) e roba del genere.
Adesso, alle europee, la situazione e' la seguente: il capolista sara'
Cocilovo, il sindacalista venduto gia' trombato l'anno scorso; a
Catania presenteranno un tizio di Forza Italia, tale Latteri (il
rettore che pochi mesi fa lascio' proporre una laurea ad honorem per
Ciancio); e cosi' via. E' ancora aperto, al momento in cui scrivo, il
pensoso dibbattito nei Ds, se presentare l'antimafioso Fava o
l'interlocutore di mafiosi Crisafulli: sei mesi non gli sono bastati
per decidersi, anche perche' l'onesto Fassino, finora, si e' ben
guardato dal prendere posizione.
Ma quanto costa a Berlusconi tutto questo? E' l'unica curiosita' che mi
rimane. Che Berlusconi paghi e che costoro siano pagati da lui e'
l'unica spiegazione ragionevole per una situazione cosi' irrazionale.
In nessun altro luogo al mondo un'intera dirigenza politica si adopera
cosi' attivamente per far trombare se stessa e distruggere il proprio
partito.
Se lo facessero gratis, sarebbero proprio matti.
(Pansa, su questo, tace: bestiario si', ma senza prendersela piu' con
le bestie feroci).
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Sicilia 2. Chi ride. Se Atene piange, Sparta non ride. In verita',
sghignazzano fragorosamente gli uni e gli altri, alla faccia dei
rispettivi elettori. Abbiamo visto che tipo di personaggi portano alle
elezioni i degenerati eredi di Turiddu Carnevale, di Mommo Licausi e
dell'assassinato e tradito Pio La Torre. Questo e' il polo "di
sinistra".
Quello "di destra"? Inutile perderci tempo: basta citare la
trasmissione di Lucarelli, Blu Notte, che non e' mai andata in onda
perche' virgolette "in periodo elettorale" chiuse virgolette si
occupava di mafia. In tempo d'elezioni, in Italia, e' formalmente
proibito parlare dei mafiosi: e' permesso, con cautela, parlare di
ladri ma di mafiosi assolutamente no perche' gli elettori potrebbero
esserne turbati. Ovviamente: la' si citava uno come Dell'Utri, il cui
solo nome e' una lezione di politica italiana, e il cui nome completo -
Dell'Utri Marcello, procuratore di S.E. il presidente del consiglio in
Sicilia - da solo vale quanto una requisitoria del pool di Palermo.
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Sicilia 3. Chi comanda. La destra, la sinistra, il polo nord e il polo
sud. Ma laggiu', storicamente, comanda (e torna ora a farlo
apertamente) la democrazia cristiana. La quale in Sicilia e'
fraternamente divisa in partes tres, quarum una appellatur Margherita,
secunda Udc e tertia... beh della terza, per pura paura fisica, non
faremo il nome. L'Udc in Sicilia e' rappresentata da una ventina di
personaggi di Camilleri; dai quali il piu' riuscito e' il presidente
della regione, Toto' Cuffaro: ogni giorno che Dio manda in terra,
esclusa la domenica e qualche festa comandata, alla porta della Regione
si presenta una pattuglia di carabinieri in alta uniforme.
"L'Eccellenza Cuffaro?". "Ecco qua!". "Eccellenza, siamo qui per ordine
della Procura di Palermo (o del pool antimafia o dell'audiencia general
de Colombia o della polizia di Los Angeles o di chiunque altro) con
l'increscioso incarico di consegnarLe questa incriminazione per
concorso in mafia (o associazione a delinquere o abigeato o gabola o
qualunque altro reato). E Sua Eccellenza, ogni volta, prende la carta
incriminatoria fra due dita, sorride benevolmente al caramba e si
fionda con la missiva nell'adiacente cappella dove, fra una miriade di
lumini, troneggia una statua di gesso. E' la Virgen de Los Remedios,
quella che protegge le laboriose popolazioni di Cali' e Medellin. Ai
Suoi piedi si ammucchiano tutti i mandati di comparizione,
incriminazione, garanzia ecc. ricevuti da Sua Eccellenza. "La Virgen
veglia su di me e sul popolo siciliano!" dichiara ogni volta ai
periodistas e a ai carabineros allibiti. Che scattano sull'attenti e se
ne vanno.
Ed e' questo Cuffaro, non un omonimo o un cugino ma proprio lui in
persona: Cuffaro, colui che l'onesto Follini ha scelto a capolista
dell'Udc. "Candidamos Cuffaro - precisa sin verguenza l'onesto - per
riaffermare i nostri principi morali!". S'era capito.
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25 aprile. A Chivasso in Piemonte, manifestazione al liceo - indetta
dall'Assessorato Cultura, di An - con l'inventore del revisionismo
antisemita, Ernst Nolte. Invitato solo lui, e nessun altro. Pattuglie
di Ss, in divisa da vigile, a far guardia d'onore.
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Difesa della Razza 1. L'Eurabia, secondo la scrittrice americana Oriana
Fallaci, e' quella striscia di territorio che si stende fra l'Alentejo
e la Galizia, abitata prevalentemente da ariani bianchi e cristiani ma
inquinata purtroppo da una percentuale non piccola di razze inferiori.
Queste ultime, penetrate in Europa per la colpevole indifferenza - e
diciamolo pure, vigliaccheria - dei cittadini, se ne sono alla fine
impadronite. Pertanto, l'Eurabia e' una regione dell'Islam, nonostante
i governi bianchi che ipocritamente sostengono di governarla. A tale
deplorevole situazione si porra' rimedio se e quando gli europei
bianchi ariani si decideranno finalmente a tirar fuori gli attributi, a
combattere "virilmente" contro i non-ariani e a smascherare anzitutto i
peggiori nemici dell'Europa pura, i rinnegati del carolingianesimo, i
"primi responsabili della catastrofe che stiamo vivendo". E questi sono
i preti cattolici, vescovi e papa in testa, che aumma aumma si sono
lasciati comprare da Maometto. "Io mi pento soltanto di aver detto meno
di quanto avrei dovuto, e d'aver chiamato semplicemente cicale coloro
che oggi chiamo collaborazionisti. Cioe' traditori".
Da tutti questi argomenti (vicini a quanto gia' sosteneva un giovane
austriaco di belle speranze, componendo trattati analoghi nella
Germania weimariana) il principale gruppo editoriale italiano, il
Rizzoli-Corriere, ha cavato un pamphlet di successo, propagandandolo
con ogni mezzo, esattamente come faceva negli anni Trenta. Appelius,
Interlandi, Pitigrilli e Fallaci.
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Difesa della Razza 2. "La sfida piu' seria ed immediata alla
tradizionale identita' americana proviene dall'immigrazione
dall'America Latina, specialmente dal Messico. Messicani e altri
latinos hanno formato le loro enclavi politiche e linguistiche, da Los
Angeles a Miami, respingendo i valori anglo-protestanti che hanno
costruito il sogno americano. Gli Stati Uniti ignorano la sfida insita
in questo pericolo".
Questo invece e' Samuel Huntington, quello dello "scontro di civilta'".
Il suo ultimo libro e' "Chi siamo: le sfide all'identita' nazionale
americana" e stavolta lo scontro di civilta' e' direttamente dentro gli
Stati Uniti, fra wasp e latinos. E' stato recensito sull'organo dei
neo-cons, Foreign Policy, che accanto alla recensione ha pubblicato un
appello - sempre di Huntington - per "Un'organizzazione nazionale che
promuova gli interessi dei bianchi". Sentiamo cosa dice l'appello: "Una
reazione plausibile ai cambiamenti demografici in corso negli Stati
Uniti potrebbe essere l'insorgere di un movimento anti-ispanico,
anti-negro, anti-immigrante composto soprattutto di maschi bianchi,
lavoratori e classi medie, che protestano perche' il posto di lavoro
viene loro sottratto dagli immigranti e da paesi straneri, e protestano
contro l'imbastardimento della propria cultura e della propria lingua.
Un movimento del genere si potrebbe chiamare nativismo bianco".
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Difesa della razza 3. Carol Swain, "Il nuovo nazionalismo bianco in
America". "E' la prossima fase logica della politica dell'identita' in
America". Ecc. ecc.
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Pannolini. Ogni anno quasi un miliardo di euri se ne vanno, in
Inghilterra, per comprare pannolini usa-e-getta per bambini: per non
parlare delle spese di discarica e incenerimento (dei pannolini, non
dei bambini), poiche' i pannolini moderni non sono riciclabili e
minacciano di durare centinaia di anni. In media, ogni bambino ha
bisogno di circa cinquemila cambi di pannolino (1500 euri) prima di
passare a tecnologie piu' evolute: ogni anno, tre miliardi di pannolini
usa-e-getta inquinano le finanze familiari e l'ambiente di tutto il
regno. Ma quanto costerebbe regalare a ogni famiglia dei buoni
pannolini all'antica, compresa la pulizia in lavatrice? I verdi inglesi
hanno fatto i conti, e risulta che con 223 milioni di euri ce la
caveremmo. Gli ecologisti si sono spinti ad affermare che il risparmio
sarebbe ancor maggiore per i secondi e terzi figli, che potrebbero
adoperare i pannolini - opportunamente riciclati - dei rispettivi
primogeniti. Ma questa, tutto sommato, sembra un'esagerazione.

Info: eco_fabiocchi@tin.it
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Carnevale. Quatta quatta e' passata l'ennesima legge della vergogna. E'
una legge che da' la possibilita' a chi e' stato sottoposto a
procedimento penale e ne e' uscito con formula piena di dichiarazione
di innocenza ma anche a chi sia stato assolto per insufficienza di
prove o addirittura abbia beneficiato della prescrizione.
Questo tipo di dipendenti pubblici viene premiato d'ora in avanti con
il reinserimento in attivita', con la promozione a un incarico
superiore e con il prolungamento della carriera oltre i limiti massimi
di eta' per recuperare tutto il periodo in cui e' stato "ingiustamente"
sospeso dal servizio. E' una legge scandalosa che da' ai dipendenti
meno cristallini piu' diritti di chi si e' sempre comportato
rettamente. Una legge che favorira' vecchi esponenti dei servizi
segreti, ma soprattutto il celebre magistrato di Cassazione Corrado
Carnevale, che grazie a questi meccanismi ricoprira' il secondo grado
piu' elevato nell'amministrazione della giustizia italiana.
(Nando dalla Chiesa)
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Giornalismo. Una ventina d'anni fa, un giornalista tedesco si
"travesti'" da immigrato turco (baffi, niente Armani, pelle scura) e
per alcun mesi fece esattamente la vita del gasterarbeiter. Resiste'
quasi un anno e alla fine vinse un premio di giornalismo. In Italia, il
collega Paolo Odello ha fatto il metalmeccanico interinale, fra "lavori
flessibili" e infortuni in agguato: ha fatto una bella cronaca e ha
vinto un premio giornalistico anche lui (il Biocca 2004). A fare
l'operaio 2004, pero', ci ha resistito solo per qualche settimana: o i
giornalisti di una volta erano piu' volenterosi o la condizione
operaia, nel giro di vent'anni, e' diventata piu' difficile da
sopportare.

Bookmark: http://www.redattoresociale.it
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L'Imam Feltri. "Abbiamo 800mila ostaggi! Se applicassimo ai musulmani
gli stessi criteri che loro applicano a noi dovremmo sequestrare tutti
quelli che risiedono in Italia. Ma non lo facciamo perche' siamo in una
civilta' superiore. Evitate di innervosirci, evitate che per un motivo
qualsiasi, poniamo l'esecuzione di quattro rapiti, si dia inizio alla
caccia dei vostri correligionari..." (Editoriale, 21 aprile).
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Memoria. A Villasimius, in provincia di Cagliari, si ricordano che "La
malaria ha perseguitato i sardi per secoli con tante morti, tanto
dolore, un grande freno allo sviluppo sociale ed economico del nostro
popolo". Per questo stanno cercando di dare una mano contro la malaria
che sta dilagando in Africa (due milioni di morti all'anno), istituendo
persino un gemellaggio fra la loro scuola e le scuole del Mali.
Immaginate i veneti, antichi emigranti, che si gemellano coi senegalesi
e i rumeni; o il comune di Milano, antica citta' operaia, che si
gemella con le fabbriche di Seoul; o i palermitani, che un tempo
seguivano Falcone, impegnati a solidarizzare coi giornalisti ammazzati
dai boss in Colombia. Fra tutte queste memorie esili e distratte,
questo paesino sardo e' l'unico dignitoso.

Info: cagliari@lillinet.org
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"Lo possiamo torturaaare?". Dibattito fra la Lega e tutti gli altri in
occasione della legge europea che istituisce il delitto di tortura. Per
tutti gli altri tortura significa torturare la gente. Per la Lega
torturarla un pochino non basta: bisogna che la tortura duri un bel
pezzo e ricominci daccapo, senno' non e' tortura ma un'altra cosa. Il
reato (sempre europeo) di razzismo a suo tempo venne bocciato perche' -
dichiaro' serenamente Castelli - altrimenti non si sapeva che fine
facevano i leghisti. Ma la tortura? Mica nei gazebo della Lega si
tortura qualcuno. E' solo un fatto ideologico, evidentemente. E anche
per fare un dispetto a quel napoletano di Beccaria.
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Dal barbiere.
- Nicola chi si dici?
- Picciuli nun aiu e lacrimi pi chianciri mancu
- Ma rimmi na cosa, chi ni piensi del giovane sequestrato in Iraq che
prima ri spararici grido':"Tu fazzu viriri io comu mori un italiano"?
- Dutturi mio chi voli chi ci rica: mi pari come quannu u sbirru ti
rici:"Aiu a divisa e ti fazzu un culu accusi'". Tu puoi pinsari ch'avi
ragiuni iddu, oppure u talii rintra l'occhi e ci rispunni ch'ai paura
sulu ri Diu e un ti vulissi cunsumari cu stu quaqquaraqua'.
- Ma non e' eroismu?
- E' gridu ri disperazioni, come a diri si', mi spari ma almeno ti
gridu ca si curnutu.
(raccolta da Rosario, a Palermo)
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Cronaca. Lampedusa. Vietata dal ministero del'Interno l'assistenza
medica agli emigranti clandestini che era stata offerta da Medici Senza
Frontiere.
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Persone. Pat Tillman, volontario nell'esercito degli Stati Uniti (aveva
rinunciato ai miliardi che guadagnava nel football per arruolarsi),
morto in una guerra ingiusta ma credendo di difendere il suo Paese.
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Marco wrote:
< "Appello ai giovani di Karol Woytila: Fate l'amore, non fate la
guerra, con distribuzione gratuita di contraccettivi in piazza san
Pietro... ". Sara' la sensibilita'... pero', l'uscitina "make love not
war", kekke' skerzassi, amico mio, mi sa di fuori luogo. Di
consumismo... Don't You? Ma mi vien di "perdonarti" con facilita', x
un'analoga battuta, ma di segno inverso, letta dopo... Quella
dell'astinenza da tirare ai talebani.. Posto ke, xsonalmente, da
cattolico non proporrei di certo questo valore (questa esperienza!) con
le tesserine. A chi chiede a me e a Mari del perche' della rinuncia ai
rapporti pre, io parlo della nostra liberta'... tuo Marco >
* * *
Caro Marco, e' difficile parlare di queste cose, lo e' - almeno - nella
nostra societa'. L'amore fisico fra gli esseri umani e' una cosa bella,
luminosa e lieve, e non parlo del matrimonio o della riproduzione ma
proprio del piacere che due persone possono darsi e ricevere senza far
male a nessuno. Quando a questo piacere si accompagna anche un
sentimento d'affetto... beh, non esiste forma di comunicazione piu'
totale e profonda fra due creature. E' piu' veloce persino
dell'internet!
In tutte le societa' naturali, questo concetto e' tanto ovvio da non
essere messo in discussione: ne' gli indigeni della Polinesia ne' i
ragazzi di una comune anni sessanta erano meno buoni o meno "innocenti"
per questo. Appena una societa' comincia ad avere dei capi - e questi
capi sono sempre dei maschi adulti o dei vecchi, non delle donne o dei
ragazzi senza-potere - ecco che questo mezzo di comunicazione diventa
subito "sporco" e sospetto. Perche' e' talmente intimo, non
programmabile e sincero da non essere controllabile da nessuno: e
questo, in una societa' con dei capi, non e' ammesso. Due ragazzi che
si amano sono una piccola isola indipendente, per un'intera vita o per
un'ora: nessuno puo' dargli ordini, nessuno puo' intromettersi fra
loro. Ed ecco che qui arrivano le regole, piu' o meno oppressive, con
cui i capibranco cercano di controllare questa indipendenza.
Le organizzazioni religiose, storicamente, non sfuggono a questo genere
di capi. Cosi', nel giro di appena una generazione, un giovane mite e
gentile come Gesu' (assolutamente senza-potere, e profondamente amico
delle donne) viene "reinterpretato" da estranei - come san Paolo -
complessati e sospettosi. E cosi' nasce il "peccato". Tutte le
religioni, in quanto organizzazioni, hanno attraversato questa fase. I
talebani, prima di essere terroristi o integralisti o quant'altro, sono
dei maschi adulti che hanno paura delle donne e del sesso. E rozzamente
s'inventano leggi sante e profeti per riportare al controllo cio' di
cui hanno paura.
E' facile schernire i talebani, naturalmente. Ma fra i cattolici (e i
protestanti) il talebanismo era common sense fino a poche generazioni
fa. Ne sono usciti non grazie a un maggiore approfondimento dei sacri
testi, ma semplicemente recependo - dapprima senza volerlo, e poi
sempre piu' consciamente - gli influssi dei comportamenti popolari,
fisiologici, degli uomini e delle donne comuni. Il boy-scout che va a
messa e l'ascolta devotamente, impara probabilmente qualcosa dalla
chiesa (civilizzazione, senso del mondo, ecc.) ma contemporaneamente
anche le insegna qualcosa. Secondo me, insegna piu' di quanto riceve.
Ed ecco che la suorina sorride, che il ragazzo si apparta con la sua
ragazzina ai margini del raduno papale, che nessuno si sogna piu' di
bruciar vive (come insegnavano i dottori) due ragazze che si sono
scambiate un bacio in bocca. Tutto cio', secondo me, e' profondamente
cristiano. Ammetto che la mia autorita' in questo campo, non essendo io
cristiano, non e' grande. Pero' e' bello lo stesso.
E sarebbe anche bello - non lo vedro' io, ma tu e Mari forse si' - che
un un giorno un papa, affacciandosi al balcone del palazzo (ma forse
allora non ci saranno piu' balconi e palazzi, e i papi parleranno in
mezzo a tutte le altre persone, in piazza o in discoteca) possa dire
tranquillamente: "Fate l'amore, che e' bello, e non la guerra che e'
sporca e vile". Non credo che quel giorno qualcuno confondera' queste
parole con le pubblicita' delle aziende, che utilizzano (sempre da
capibranco) il sesso per venderti le loro mercanzie. Perche'
sorridera', dicendo questo. "E' semplice - dira' quel sorriso - e'
naturale. Fate cio' che vi piace, non fate del male a nessuno, vivete
felici e utili e quando ne avrete voglia, se avete tempo, magari fatevi
vedere un attimo anche in moschea o in sinagoga o in chiesa".
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Fausto Caffarelli, Torino, wrote (al direttore della "Stampa"):
< Egr.dott. Sorgi, oltre a aggiornare i suoi lettori sulle fondamentali
vicende all'interno della casa del Grande Fratello, potrebbe ricordare
loro che da parecchi giorni lo stabilimento Fiat di Melfi e' bloccato
da uno sciopero degli operai che chiedono un lavoro piu' dignitoso? Sul
giornale che Ella dirige, venerdi' 23 aprile, manco una righina che sia
una. D'accordo. Non bisogna disturbare troppo il "manovratore" che vi
passa lo stipendio, ma non crede che stiate esagerando? Per inserire la
notizia in modo da non allarmare i suoi lettori, mi permetto di
suggerirle una piccola rubrica dove poter inserire la notizia (rubo il
titolo alla Settimana Enigmistica) STRANO, MA VERO. Strano: dei giovani
operai stanno lottando a Melfi. Vero: non vi abbiamo detto nulla
sinora, ma un sussulto di dignita' giornalistica ci ha fatto
rinsavire >
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francesca wrote:
< bellissima la catena, e' la prima che ricevo Perche' sono appena
iscritta. vorrei solo rispondere a Renzo che scrive ai pacifisti: dove
eravate nel 99 quando d'alema ha dato l'ok per sganciare bombe su
kosovari e serbi? rispondo: eravamo a roma, ad aviano a manifestare,
abbiamo scritto lettere, petizioni... forse la nonviolenza non fa
troppo rumore... pero' almeno io c'ero >
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Gianni Donaudi wrote:
< In occasione della commemorazione delle Foibe istriano-dalmate si
sono astenuti solo i Comunisti Italiani e Rifondazione. Non capisco
questo atteggiamento, sebbene io da molti anni voti per Rifondazione.
Il primo e' forse comprensibile in quanto nostalgico del "socialismo"
reale, ma il secondo, che raggruppa varie provenienze "eretiche" e
libertarie del marxismo, mi stupisce non poco. Commemorare le Foibe non
significa condannare quanto di positivo ci fu nell'esperienza
jugoslava. Penso al distacco da Mosca, all'autogestione,
all'indipendenza dai due blocchi, al movimento dei non-allineati. Penso
anche al cambiamento di situazione delle minoranze italiane in Istria,
come riconobbe lo stesso quotidiano reazionario Il Tempo. Vorrei anche
ricordare a quelle persone oneste della destra che non e' che i croati
"ustascia" (spesso con l'appoggio dei nazisti) nutrissero molte
simpatie verso gli italiani, e inesatto sarebbe comunque attribuire al
marxismo la responsabilita' delle Foibe. Esse risalgono
all'"educazione" ottomana dei Balcani, dove la vita vale meno che zero,
al dispotismo "asiatico" se vogliamo. Per cui non enfatizzerei molto
nemmeno certo ultra-orientalismo che sembra oggi affascinare molti
intellettuali a sinistra come a destra. E' giusto ricordare le Foibe,
come e' giusto ricordare gli Armeni, gli Ebrei, Hiroshima, Dresda,
Guernica e qualunque altro eccidio. Non esistono morti di serie A e
morti di serie B >
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Rudy wrote:
< Bella serata, eravamo tre amici in un pub di Roma, a San Giovanni.
Ognuno aveva cose da dire. Musie, etiopico doc, sosteneva che l'ex
dittatore Menghistu poteva avere tante colpe ma gli andava riconosciuto
il merito d'aver ridotto dell'ottanta per cento l'analfabetismo.
Casimiro, proletario italiano di destra, sosteneva che per questo si
sono divisi e guerreggiano, troppa istruzione. Io sostenevo che in Irak
il popolo non era insorto prima contro il dittatore, ma e' insorto ora
contro i "liberatori". E che se non si fabbricassero mine in Europa qui
ci sarebbe piu' disoccupazione, ma in compenso in Africa molti bambini
giocherebbero ancora a pallone. E che se il sindaco Veltroni si
occupasse con piu' serieta' dei barboni, disagiati e diseredati della
citta', e lasciasse in pace l'Africa che gia' ha tanti problemi, nel
suo piccolo farebbe molto. Se, se, se... >
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Walter, da Buccinasco, wrote:
< Solo per precisare che l'orrendo slogan della lega bombarda significa
"mai mollare", e non "mai molle". Per amore della lingua milanese, che
non ha nessuna colpa di essere frequentata dai legaioli, che tra
l'altro sbagliano grafia: dovrebbesi scrivere "mai mollaa"; come lo
scrivono loro significherebbe, tolto l'accento, "mai femmina di mulo" >
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Federico <aceaequo@consumietici.it> wrote:
< Attenzione, diffondete la notizia! Dal 23 aprile al 2 maggio c'e'
Piazze Solidali (a Milano in largo Marinai d'Italia). Venite a
"acquistare consapevolezza"! >
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Alessandro Paganini wrote:
< E' raro trovare una buona notizia, nell'inferno che Bush, Blair,
Berlusconi e compari ci hanno apparecchiato. Zapatero ritira le truppe
di occupazione spagnole. E' incredibile, ma oggi ci vuole un grande
coraggio per muoversi secondo il diritto. Gracias, Zapatero! >
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Massimo D'A. <barletta@libero.it> wrote:
< Il momento del mutar padrone e' sempre, in ogni tempo, il carnevale
dei birbi d'ogni categoria >
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Venticinque Aprile

beppegnasso <gnasso@centocitta.it> wrote:

< La sagoma di quel tedesco, sul ponte,
collima col mirino del mio "Mab". E
mi vengono in mente i miei compagni
caduti: Orlando Posti Orlandi, Ferdinando
Agnini, Italo Grimaldi, Dario Funaro, Antonio
Feurra, Renzo Piasco e tanti altri ancora.
I miei amici al di la' del ponte,
Alvaro Vannucci, Corrado Fulli e tutti gli altri,
devono essere riusciti a riunirsi, perche'
adesso la sparatoria e' molto intensa. >
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Primo Maggio

L'Interregionale

< Cumpagn innanz, ul gran Parti'
nugn semm di lavuradur.
Ross un fiur in del cor el ghe' fiuri'
una feet l'e' nasuda in del cor.
Nen seme cchiu' dentr' all'ufficine,
Ne la terre, ni li campe, 'n mezz' a lu mare;
La ggente sta sempre a ffatija'
E 'n niente po' cchiu' spera'.
Nem, demes de faa! ul nost ideal
in fen el sara'
l'Interregiunal
gent del dumann!
Iame'! Cummatteme!
Vuleme arreva'
Nghe llu 'Nterreggiunale
A la future umanita'! >
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Ppp <accattone@libero.it> wrote:

< Mi domando che madri avete avuto...
Se fossero li', mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? >
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