archivio Orioles
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riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
La Catena di San Libero
22 giugno 2004 n. 236
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Aiuto fraterno. Interpretando i veri sentimenti del popolo
cecoslovacco, il governo sovietico e i suoi alleati hanno deciso di
aiutare la Cecoslovacchia a riconquistare la democrazia socialista.
Pertanto alcune unita' di carri armati sovietici, accolti da una folla
festante nelle principali citta' del paese, si sono pacificamente
installate in quel paese. Il nuovo governo cecoslovacco, composto da
sinceri patrioti e amanti della vera democrazia, verra' costituito
quanto prima. Esso sara' la libera espressione della volonta' di tutti
i cecoslovacchi democratici e sara' del tutto indipendente da ogni
ingerenza esterna. Solo la politica estera, le operazioni militari, gli
appalti e le materie prime ricadranno ancora nelle competenze del
generale Raskolnikov. I nuovi tribunali cecoslovacchi potranno
liberamente impiccare tutti i nemici del popolo sostenitori del deposto
regime; non avranno invece competenza su presunti "reati" commessi
dalle forze sovietiche, polacche, rumene, ungheresi e degli altri paesi
intervenuti per portare l'aiuto fraterno.
Torture. Ancora una volta la stampa capitalista si compiace di accusare
di atrocita' gli Organi della Sicurezza dello Stato. Ad essere
torturati sarebbero stati alcuni "dissidenti", la maggior parte dei
quali si trovano peraltro sotto indagine per atti di teppismo. Le
presunte "torture" non sono in realta' che trattamenti terapeutici
concessi ai prigionieri in questione per aiutarli a mantenere il loro
equilibrio mentale gravemente compromesso dall'indiscriminato ascolto
di radio occidentali. "La prova che non di torture si tratta ma di
trattamenti clinici sia pure a volte un po' eccessivi - ha dichiarato
il colonnello Putin - consiste nel fatto che i trattamenti sono stati
condotti sotto la supervisione dei professori Rasputin, Vishinskij e
Stolypin, dei quali nessuno vorra' contestare l'autorita' e competenza
nella scienza psichiatrica moderna".
Colpevoli. Il soldato scelto Akadij Akadijevic, del 160mo reggimento
42ma divisione 11ma armata, attualmente di stanza a Praga nel quadro
dell'Operazione Aiuto Fraterno, e' stato condannato da una Corte
Marziale del Popolo a tre mesi di arresti, alla degradazione a soldato
semplice e a una deplorazione formale per avere "inflitto danni fisici
non motivati" a due sedicenti studenti dell'Universita' locale,
un'infermiera, un tassista e due venditori ambulanti. Tutti costoro
erano stati arrestati come sospetti di terrorismo, ma il tassista
(l'unico sopravvissuto) e' stato successivamente scarcerato. "Nessuno
degli ufficiali o commissari del reggimento, della divisione o
dell'armata - ha dichiarato la Corte - era a conoscenza di questi atti
arbitrari ne' li ha in alcuna maniera incoraggiati". Venuto a
conoscenza dell'episodio, il compagno Breznev ha dichiarato che "si e'
sentito umiliato come sovietico" ma che la differenza fra la gloriosa
Unione Sovietica e i paesi imperialisti e' che in questi ultimi le
torture vengono praticate senza remore mentre fra noi sovietici chi
sbaglia paga.
Alleati. Il premier rumeno, on. cav. comp. Nikolaj Ceausescu, ha
dichiarato ieri che "la Romania restera' al fianco dell'alleato
sovietico fino in fondo" e che "la difesa della democrazia socialista
non puo' essere messa in discussione da pochi episodi individuali".
Dettagli. La Commissione d'inchiesta del Soviet Supremo, investita
della questione alcune settimane fa, ha dichiarato che non esistono e
non sono mai esistite armi di distruzione di massa in Cecoslovacchia,
ne' i governanti di quel paese hanno mai avuto rapporti con i
terroristi fascisti cui anzi erano ostili. Tuttavia, l'invasione della
Cecoslovacchia e' stata egualmente giustificata dalla necessita' di
diffondere la democrazia socialista presso quelle arretrate
popolazioni.
Avete ascoltato: Telemoskva, Teleleningrad, Telesibirsk, Radio Erevan,
Konsomolskaija Tv, Telekabul, Pravda4, Beriaset, Kolyma5, Stattjzittov,
Raimutavskj, Sibernet e altre emittenti minori. Nel nostro grande
Paese, infatti, vige la massima pluralita' dell'informazione ed e' per
puro caso che le notizie che avete appena ascoltato sono identiche
dappertutto.
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Etiopia. Una volta scappato in Zimbabwe, il dittatore etiope Menghistu
era stato sostituito per poche settimane dal generale Tesfay
Ghebrekidan, mentre il fronte di liberazione era gia' alle porte della
capitale. Il nuovo presidente, con altri quattro notabili, si rifugio'
nell'ambasciata italiana, dove rimase. Secondo fonti ufficiose ma molto
informate lunedi l'altro dopo una rissa per superalcolici uno dei
rifugiati avrebbe dato una bottigliata al generale uccidendolo. Secondo
fonti ufficiali etiopi questi si sarebbe invece suicidato.
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Venerdi' alle nove, davanti all'ingresso della nuova base Nato di
Chiapparo (tra Taranto e San Vito) ci sara' un sit in di protesta,
pacifica, colorata, non violenta. Ognuno portera' la sua bandiera della
pace. Taranto diventa una superbase navale, la piu' grande del
Mediterraneo. Il comando di tutte le forze navali americane in Europa
viene trasferito da Londra a Napoli. E venerdi' s'inaugura la nuova
base in Mar Grande. Il comando della base Nato e' attualmente in mano
alla Marina italiana ma il comando della VI Flotta Usa, quando verra'
trasferito a Taranto, ovviamente non lo sara'. Di fatto avremo due basi
navali (Mar Piccolo e Mar Grande) piu' una terza di supporto logistico,
tutta a stelle e strisce, nella zona del molo polisettoriale di fronte
all'Ilva.
Da alcuni mesi sorge un'antenna molto alta nell'isola di San Pietro, la
piu' grande delle due isole Cheradi. "La base - scrive Pietro Romano su
"Il Mondo" - potrebbe includere anche il centro di ascolto, ora a San
Vito dei Normanni, che rientra nella rete Echelon". Non siamo quindi in
presenza di una base italiana ma di un insediamento inserito, mediante
il sistema C4i del Pentagono concordato ai tempi del governo D'Alema,
nella sfera di influenza americana. Come a Scanzano, anche per Taranto
si profila un incremento del rischio nucleare con il passaggio dei
propulsori atomici: nessun sottomarino Usa ne e' purtroppo sprovvisto.
(alessandro marescotti)
Bookmark: http://italy.peacelink.org/disarmo/indices/index_2.html
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Informazione. Il rock, poi la tv (Walter Cronkite col Vietnam, da noi
Samarcanda), poi l'internet... E' impossibile per qualunque potere
controllare completamente i media. Al massimo si possono controllare
quelli piu' "regolari", quelli che in quel momento sono considerati
ufficialmente "i" media. Il che, tuttavia, non e' mai piu' che una
convenzione. I concerti erano media, a Woodstock per esempio. I fax
erano media, ai tempi della Pantera. Le mail e gli sms, il torchio da
stampa, i Freak Brothers, le radioline... Ce n'e' sempre qualcuno che
sfugge, che magari sara' commercializzato e svuotato fra un paio d'anni
ma che per intanto circola, porta sfontatamente in giro felicita' e
opinioni.
In questo momento, in America, il medium dell'avvenire e' il cine. Il
vecchio caro cinema - ma non se l'erano preso le multinazionali? Si', e
credevano di averlo digerito da un pezzo. Intanto "Fahreneit 9/11", il
film di Moore sulla famiglia Saud-Bush, sta avendo un influsso pesante
sulla campagna elettorale, e rischia di poter smuovere quel due-tre per
cento di voti che sara' determinante. Le tivvu' sono sempre piu'
imbavagliate, c'e' un codice di autocensura persino in Cnn, ma al cine
la faccia di Bush si vede perfettamente in piena luce, col suo marchio
d'idiozia balistica, piu' o meno come il fuhrer nel Dittatore. La
differenza fra cine e tv e' che quando guardi la tivvu' sei solo mentre
al cinema sei in compagnia - un'agora' buia, nocciolinosa,
complicizzante - e dunque in mezzo ai tuoi pari, ai cittadini. Io ho
visto per la prima volta il giornalista Bogart al cinema con la
ragazza. "E' la stampa, bellezza": mentre il vecchio Humphie diceva
queste parole, lei mi stringeva la mano, emozionata, e attorno a noi
c'erano un casino di altri ragazzini e ragazzine che sentivano
(insieme!) la stessa cosa. Capite perche' uno poi non se la scolla
piu', la malattia. Davanti alla tv sarebbe stata tutta un'altra cosa.
Beh, il sistema l'ha capito benissimo, questa faccenda. Hanno fatto il
possibile per non portare il film di Moore nelle sale, alla fine - in
mancanza di meglio - l'hanno vietato ai minori: ma intanto il film
gira, e in sondaggi di Bush vanno giu'. Che bell'America e' l'America,
fratelli. Possono avere un presidente bestia, possono avere tutte le tv
e i giornali in mano a dieci padroni, possono fare campagne galattiche
per convincerti a mangiare hamburger o ad ammazzare bambini, eppure
alla fine finisce sempre cosi': arrivano Bogart, Marylin, Jane Fonda,
Michel Moore, Frank Capra e con un colpo di cinema strappano la
maschera in faccia ai cattivi, travestiti da americani ma in realta'
alieni invaders dall'epidermide verde.
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Cinquantenni. Sei impiegati sono stati "esuberati" da una banca di
Viterbo perche' troppo anziani. Il loro avvocato e' riuscito a
dimostrare che in fondo a cinquant'anni uno non e' ancora cosi' anziano
da dovere gia' essere gasato o disintegrato o licenziato. Il giudice,
eccentricamente, gli ha dato ragione. I sei bancari potranno cosi'
continuare a servire la loro banca, e persino a mangiare due volte al
giorno, anche oltre i cinquant'anni. La banca e' la Cassa di Risparmio
di Viterbo, e sarebbe carino se tutti i cinquantenni d'ora in poi
evitassero di affidare i loro risparmi a questa banca cinquantenofobica
o a con essa banche collegate. (Curiosita': quanti anni avra' il
megamanager che ha disposto l'esubero? Porta i capelli lunghi o e'
pelato? Immagino frequenti ancora le discoteche, per non dar adito a
sospetti d'invecchiamento).
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Politica. A Milazzo provincia di Messina l'Ulivo ha preso
tremilacinquecentotredici voti, rifondaroli e cossuttiani altri
millecento, qualche centinaio i verdi e i dipietrocchetti; la destra,
un po' meno di cinquemila fra Berlusconi e Fini. E' un buon risultato,
per quella zona: piu' o meno i voti che prendeva il Pci anni '70. Il
gruppo dirigente diessino la' risale addirittura al vecchio movimento
studentesco, passando per lottacontinua, radio onderosse e la rete. Il
capo dei governativi locali invece e' lo stesso che a quei tempi
capeggiava le squadre fasciste di Ordine nuovo. Per dire che le storie
italiane, specialmente in provincia, hanno radici antiche. L'ultima
vittoria cosi', per i compagi milazzesi, risale al '93, quando si
conquisto' per qualche mese anche il comune. Prima ancora, bisogna
risalire al '75: Petroselli a Roma, Valenzi a Napoli, Diego Novelli a
Torino, bandiera rossa su tutte le grandi citta' a nord di Palermo;
l'anno dopo, alle politiche, perdemmo per pochi voti ma la sinistra
collasso' e arrivarono l'eroina e il terrorismo e il craxismo. Una
parentesi spietata, che sta cominciando a chiudersi solo ora.
L'Italia degli anni '70 tocco' il suo momento piu' "rosso" nel '75, ed
era un rosso metropolitano, molto urbano. La provincia non fece in
tempo a raggiungerlo: il mondo contadino era in crisi da tempo, e una
volta spazzate via Milano e Torino per tutta una generazione non resto'
piu' niente. Adesso, c'e' esattamente aria di '75, con le citta' che si
schierano una dopo l'altra e il governo che le guarda impotente, senza
capir bene (i governi sono sempre extraurbani) che stia succedendo. Il
centro di tutto quanto adesso e' Cofferati a Bologna: la vittoria
modesta di un uomo modesto in un luogo preciso e amato, in una citta'.
E' l'aria delle citta' che rende liberi, non la politica complicata e
men che mai i leaderoni. La gente, nelle citta', ha ricominciato a
seguire la politica, a credere nuovamente che essa serva a qualcosa;
distrarsi non e' piu' possibile, perche' appena ti distrai un momento
ti rubano i vestiti da dosso, ti tagliano lo stipendio e ti raddoppiano
l'affitto di casa. Percio', forza politica, visto che a quanto pare
bisogna farla. Ringraziamo Berlusconi, che ci ha costretto a svegliarci
a suon di nerbate.
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linarena@yahoo.it wrote:
< non ho ben capito come si dovrebbe configurare la societa' antimafia
per abbattere quella mafiosa e per creare rapporti economici esenti o
liberi da mafia. Ho l'impressione che dietro le sue parole si nasconda
lo spettro di un'altra societa' mafiosa e cioe' quella che dovrebbe
mutare i rapporti di produzione. Siamo alle solite? Riformismo o
rivoluzione? Cordialita'. Linarena >
* * *
Non sono previste rivoluzioni per questa settimana. Cordialita'.
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t.tissino@itaca.coopsoc.it wrote:
< "Al signor G. viene rubato il portafoglio...". Questa volta hai
toppato anche tu: quella qui sotto e' una bufala, come dimostrato
dall'impagabile Attivissimo nel suo servizio AntiBufala:
http://www.attivissimo.net/antibufala/scippo_eliminato/non_denunciabile.htm >
* * *
Giacomo Alessandroni, di PeaceLink, wrote:
< "Al signor G. viene rubato il portafoglio...". La notizia e'
ufficialmente falsa. E' solo uno spam a sfondo politico. E' arrivata
anche in redazione questa mail e me ne sono occupato io. Ho telefonato
in questura all'Ufficio Denunce. Il funzionario mi ha detto che non
puo' essere assolutamente come descritto, non tanto per i soldi nel
portafoglio, quanto per i documenti, il cui uso potrebbe essere, a dir
poco, "improprio". Gli ho detto che si trattava di Milano, mi ha
risposto che nelle grandi citta', a causa dell'elevato numero di
denunce e della pigrizia di alcuni impiegati, questi esortano a non far
fare la denuncia per furto nel caso in cui le probabilita' di ottenere
un risultato siano basse (la denuncia per furto implicherebbe loro un
iter burocratico molto piu' oneroso che quella per smarrimento). Tutto
sommato mi sembra che la cosa stia abbastanza in piedi. Non soddisfatto
ho chiesto anche ad un avvocato. Risposta: il Governo non puo' dare
direttive di questo genere >
* * *
Nicola Pittavino wrote:
< Caro Riccardo, dici sempre che hai i lettori che ti meriti (attenti,
pignoli, insomma rompiballe). Stavolta tocca a me darti una strigliata.
Della bufala di cui sopra ha gia' parlato il tuo web-collega Paolo
Attivissimo. Occhei, hai megafonato una mail, cadendo nel peccato di
mancata indagine. E ti si capisce: una bussa a B. si da' volentieri.
Ma, come ben sai, e' proprio col nemico che si deve andar cauti. Mai
farsi prendere dalla lussuria. E attenti nei rimpalli... Ti si vuole
sempre bene e ti s'apprezza. Tant'e' che, addirittura, ti si bastona >
* * *
Diversi altri lettori hanno scritto per segnalare la bufala di cui ci
siamo fatti portatori ("Il governo Berlusconi ha reso piu' difficile
denunciare i furti") un paio di settimane fa. Non resta che
ringraziarli e scusarci con tutti gli altri lettori che abbiamo
involontariamente ingannato. (r.o.)
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Marco Carnazzo wrote:
< Lev, a conti fatti sono un po' piu' piccolo di te: sembra che le
rivoluzioni vadano a generazioni alterne, per cui sono riuscito a
vivere l'uscita dagli anni '80 e l'esplosione del Sessantotto III. Da
adolescente litigavo con mio padre: "Belli gli anni Sessanta, vero? Voi
si che avete migliorato il mondo... Tutti pronti a dare potere alla
fantasia: tu, Ferrara e Liguori..."
Mai avuto nostalgia degli anni sessanta: tra i giovani il comunismo era
una moda e il mondo era diviso tra buoni e cattivi. Che orrore: meglio
avere "drive in" a vita. Poi col tempo sono diventato piu' magnanimo
("capirai che tuo padre ti e' uguale" cantava Guccini...). Non tutti
erano delle pecore e se ci siamo salvati da una guerra nucleare forse
sara' anche un po' merito dei fricchettoni...
Oggi non va ne' meglio ne' peggio. Mio figlio sara' un coglione con la
fissa delle griffe, che mi odiera' perche' fin da quando e' rimasto a
casa mia gli ho imposto una dieta vegetariana. E mio nipote sara' un
rivoluzionario incazzato con me perche' Zulu' presenta Sanremo (ci
sara' il "rainbow revival" con Jovanotti e Ben Harper) e Agnoletto e'
candidato nella lista di Murdoch. Vagli a spiegare che io con Agnoletto
non c'entravo niente, che gia' all'epoca schifavo i vari
rivoluzionari-famose-una-canna-per-l'iraq (esattamente come un certo
Lev schifava i vari P. I.) e che finita la moda della pace io come un
coglione ho continuato a sbattermi lo stesso mentre (durante il governo
Rutelli) mandavano in onda gli anni Ottanta II (mentre l'Italia
allenata da Totti vinceva i mondiali, il governo varava la legge -
conosciuta come "legge anti spam" - per la quale ogni mail inviata
veniva tassata con 1 cent).
Vediamo di fare la nostra parte - siamo condannati a farla - magari
facendo un po' meno i matusa (si diceva cosi' negli anni '80, vero?) e
schifando un po' meno la gente, che siano gli anni Sessanta, Ottanta,
Ottanta III, Sessanta IV o Zero XXI * 10^3.
Non per un dio o per un ideale, ma giusto per avere il diritto di
sputare in faccia a nostro nipote :) >
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dinamitebla@inwind.it wrote:
< Per Lev. Da coetanea, anche se meridionale, capisco tutto, e
condivido la sgomento, la frustrazione, l'umiliazione, quasi tutto.
Penso, pero', che a 33 anni, ormai, si sia anche noi adulti, forse non
meno di merda dei nostri predecessori. Forse un po' di piu'. Forse
dovremmo smettere di usare gli orripilanti anni 80 come alibi. Il mio
QI, e mi pare anche il tuo, e' rimasto intatto. Se e' vero che "non si
esce vivi dagli anni ottanta" (Afterhours), e' anche vero che vale per
gli altri e non per noi: siamo vivi e vegeti, e francamente preferisco
camminare sui "cadaveri" e sulle "tombe" di quegli "altri" anziche'
farmi sommergere dal loro fetore >
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maurizio.gori@flashnet.it wrote:
< Ai bordi
lo si e' per natura,
ci si nasce.
Nessuno vi disse
che cosi' era per voi la vita,
ma cosi' e' stata,
e cosi' siete.
Di voi,
capire solo l'incompreso,
perche' i suoi occhi
sono simili ai miei.
Fra voi,
capire solo il mio essere diverso,
avvertirlo attraverso colori e odori,
come animale
in sconosciuto branco.
Attendero' cosi'
parcheggiato per sempre
su un limitare
ansioso inevitabile,
incompatibile
con il vostro sentirvi un noi,
con la vostra normalita' >
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Luca <boss@alma.it> wrote:
Da Saffo
< tramontata e' la luna
e le pleiadi
a mezzo e' la notte
il tempo trascorre
e io dormo sola >
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